FEMMINICIDIO

Femminicidio, sì del Senato

Posted on 13. Nov, 2013 by in Articoli da Giornali

Il Senato, ha approvato definitivamente, con 143 voti favorevoli, 3 contrari e nessun astenuto, il decreto legge n. 93 su violenza di genere e sicurezza, quello che contiene le misure contro il femminicidio. Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei deputati, diventa così legge.

ImmagineCon il via libera del Senato al decreto legge sul femminicidio, nel testo identico a quello licenziato due giorni fa dalla Camera, diventano legge le nuove misure per il contrasto alla violenza di genere. Un vero e proprio giro di vite per una maggiore tutela delle donne ma anche misure di prevenzione. Il decreto è stato anche contestato per la sua natura ‘omnibus’ che lo ha reso, secondo le opposizioni, un nuovo ‘pacchetto sicurezza’ con misure per i cantieri della Tav, per la protezione civile e i vigili del fuoco.

Su 11 articoli 5 sono sul contrasto al femminicidio. Arrivano tre nuovi tipi di aggravanti: quando il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o del partner pure se non convivente; per chi commette maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori su donne incinta; per la violenza commessa alla presenza di minori di 18 anni.

Sarà poi disposto l’allontanamento urgente dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi è colto in flagranza. Giro di vite contro gli stalker che potranno essere intercettati e sottoposti anche all’uso del braccialetto elettronico in caso di allontanamento dalla casa familiare. Per le donne ci sarà la possibilità di avvalersi del gratuito patrocinio dello Stato.

Arriva un Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere che sarà finanziato, per il 2013, con un incremento di 10 milioni di euro del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è incrementato per l’anno 2013. Nel decreto legge sul femminicidio, approvato in via definitivo dal Senato, sono introdotte più tutele per le vittime: le segnalazioni non potranno essere anonime ma i dati delle donne che denunciano saranno coperti almeno nella prima fase del procedimento per evitare ritorsioni.

Contro le intimidazioni è previsto che la querela sia irrevocabile per le minacce gravi e reiterate, revocabile per i reati meno gravi di stalking. Come misure di prevenzione anti-violenza si potranno indirizzare gli stalker anche ai consultori familiari, ai servizi di salute mentale e ai Sert (i servizi per le dipendenze).

In tema di immigrazione si introduce un permesso di soggiorno speciale per le donne straniere vittime di violenza domestica. Il testo è stato criticato dalle opposizioni per la sua natura di dl omnibus. Oltre alle norme per il contrasto al femminicidio, sono state state inserite anche misure in tema si di sicurezza pubblica ribattezzate da M5s e Sel anti-No Tav: i militari potranno essere utilizzati anche per servizi di vigilanza a «siti ed obiettivi sensibili» come il cantiere dell’Alta velocità ferroviaria a Chiomonte.

E ancora, nel decreto legge contro il femminicidio, approvato in via definitiva dal Senato, ci sono disposizioni finanziarie concernenti l’accelerazione degli interventi del Pon Sicurezza nelle regioni del Mezzogiorno, il comparto sicurezza e difesa e la chiusura dell’emergenza nord Africa.

Vengono aumentate le pene per le frodi informatiche se commessa con sostituzione d’identità digitale.

E poi nuove norme sulla Protezione civile i cui interventi potranno essere più tempestivi in caso di catastrofi naturali senza più i controlli preventivi della Corte dei conti sulle ordinanze per le emergenze. Inoltre, disposizioni per il potenziamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; interventi a favore della montagna per la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente e per la promozione dell’uso delle energie alternative. ‘Salve’, per ora le Province: è stato infatti eliminato l’articolo 12 dell’originario dl del governo sullo scioglimento delle amministrazioni provinciali e la nomina dei commissari straordinari per ovviare alla sentenza della Corte costituzionale del luglio scorso che aveva bocciato il ‘taglio’ delle Province stabilite per decreto dal governo Monti con il salva-Italia.


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