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Molestie e minaccie dall’amico a Pompei 10 Donne nel terrore

Posted on 06. Gen, 2016 by in Articoli, Articoli da Giornali

Nessun volto, né identità a alla drammatica testimonianza che, due giorni fa. una 28enne di via Nolana ha raccontato pubblica·mente nella sala consiliare di Pornpei. Oscurata da una protezione, all’interno cli una cabina falla di teli, Elisa (nome di fantasia ndr) ha parlato delle ripetute violenze subite cla due Un’ombra riflessa su quel telo che,la 28enne, ha bucato con un fiume di parole per denunciare una situazione di disagio comune a tante donne. Un amico che si trasforma in un orco e che ha chiesto sempre di più. Nel giorno contro le forme di violenza sulle donne Elisa ha deciso di esternare quello che. fino a qualche giorno fa, era solo uno dei 10 casi denunciati alla stazione dei carabinieri di Pompei, agli ordini del comandante Tommaso Canino. Un processo che tarda ad per di capuaarrivare e uno stalker ancora in libertà, la 28enne fin da subilo ha deciso di chiedere aiuto alle forze dell’ordine e all’associazione Xenia, guidata da Antonietta Di Capua. li coetaneo, originario di Scafati, ha cominciato ad avvicinarsi in modo diverso a Elisa che, respingendo al mittente le avance del!’ amico, si è ritrovata in un circolo vizioso con cui ancora combatte. Minacce, molestie e aggressioni verbali sono diventate all’ordine del giorno e la 28enne ha deciso di ribellarsi e denunciare gli oltre 500 messaggi ricevuti, che hanno fatto scattare il campanello dall’arme e aperto un’indagine, attualmente in corso. “Ha postato una sua foto su Facebook agghiacciante. Aveva una pistola in mano e quell’arma era per me”. ha raccontato Elisa, la giovane che da due anni è
perseguitata da quello che era U suo miglior amico e che, invece, nessuna misura cautelare è scattata per lo stalker cli Scafati che, per ora, è ancora libero.

Le denunce di Elisa, però, hanno attivato un meccanismo di monito nei confronti del coetaneo che,qualche mese fa, è stato raggiunto a casa dai militari dell’Arnia che, dopo un’accurata erquisizione dell’abitazione, hanno portato ,via il pc e il cellulare. 01:a sotto sequestro.
Una storia che la 28enne di Pompei ha raccontato attraverso quellaprotezione, fatta di teli azzurri, per far conoscere il dolore delle donne. di tante donne, che ancora oggi preferiscono restare in silenzio e subire le violenze, in tutte le loro forme. “Preferisco che le mie parole diano un volto alla paura di chi vive all’ombra di aguzzini, non il mio aspetto e la mia identità.
Le donne devono reagire e non restare in attesa”.
Un limbo fatto di minacce e mole stie che si trasformano in pericoloe che, in diverse occasioni, sono diventati la causa maggiore dei femminicidi in Italia.

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